Definizione e Presupposti della Giusta Causa
Normativa di Riferimento:
- Art. 2119 c.c.: Fondamento normativo della giusta causa di licenziamento.
- Art. 7 L. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori): Regola la procedura per la contestazione degli illeciti disciplinari, richiedendo la tempestività e la specificità nella contestazione degli addebiti.
Presupposti:
- Gravità della Condotta: La condotta deve essere tale da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto, nemmeno in via provvisoria. Ad esempio, la Corte di Cassazione ha affermato che un comportamento colposo può essere considerato motivo di giusta causa se compromette in modo irrimediabile la fiducia (Cass. 7 novembre 2018, n. 28445).
- Immediatezza della Reazione: Il datore di lavoro deve reagire prontamente. Un ritardo può essere interpretato come una tolleranza del comportamento illecito, rendendo il licenziamento illegittimo (Cass. 31 gennaio 2022, n. 2869).
La sanzione del licenziamento deve essere proporzionata alla gravità del comportamento contestato. Il giudice, nel valutare la legittimità del licenziamento, deve considerare sia la dimensione oggettiva (il fatto in sé) sia quella soggettiva (il contesto e l’intenzione del lavoratore). Anche quando un comportamento è previsto dai contratti collettivi come giusta causa di licenziamento, il giudice può valutarne la proporzionalità e dichiarare illegittimo il licenziamento se lo ritiene sproporzionato (Cass. 12 novembre 2021, n. 33811).
Proporzionalità e Valutazione del Giudice
Proporzionalità
Rilevanza della Contrattazione Collettiva
Casi Pratici di Licenziamento per Giusta Causa
Insubordinazione Grave:
Un lavoratore che si rifiuta di eseguire ordini legittimi dei superiori o che offende gravemente i colleghi può essere licenziato per giusta causa. La Cassazione ha confermato la legittimità di un licenziamento per insubordinazione quando il lavoratore ha proferito frasi ingiuriose verso un superiore in presenza di altri colleghi (Cass. 18 luglio 2018, n. 19092).
- Condanne Penali: se un lavoratore viene condannato per reati che compromettono il rapporto fiduciario, il datore di lavoro può procedere al licenziamento. Ad esempio, un lavoratore arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti custoditi sul luogo di lavoro è stato legittimamente licenziato (Cass. 15 maggio 2004, n. 9299).
- Furto o Frode: la giurisprudenza ha riconosciuto la legittimità del licenziamento per giusta causa di lavoratori coinvolti in furti o frodi all’interno dell’azienda, anche se il valore degli oggetti rubati è esiguo. Un caso emblematico è quello di un lavoratore licenziato per aver sottratto merce dagli scaffali di un supermercato (Cass. 12 ottobre 2017, n. 24014).
- Utilizzo Improprio di Beni Aziendali: l’abuso di beni aziendali, come l’utilizzo non autorizzato di auto o carte di credito aziendali per scopi personali, può giustificare il licenziamento per giusta causa (Cass. 12 giugno 2019, n. 15777).
- Comportamenti Extra-lavorativi: anche comportamenti al di fuori del contesto lavorativo possono giustificare il licenziamento, se compromettono il vincolo fiduciario. Ad esempio, un lavoratore coinvolto in una sparatoria per motivi personali è stato licenziato perché l’episodio era considerato gravemente lesivo del rapporto fiduciario (Cass. 4 dicembre 2013, n. 27129).
- Abuso dei Permessi Ex Legge 104/1992: l’abuso dei permessi concessi per l’assistenza a familiari disabili può configurare giusta causa di licenziamento. La Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento di un lavoratore che utilizzava tali permessi per scopi diversi da quelli previsti dalla legge (Cass. 22 gennaio 2020, n. 1394).